IN REDAZIONE/ La parabola dell’Albaronco, tra crescita del vivaio e tornei internazionali

IN REDAZIONE/ La parabola dell’Albaronco, tra crescita del vivaio e tornei internazionali

by 25 Gennaio 2013

Una crescita esponenziale. Ponderata, costruita sul buonsenso, contemplata dai numeri. Gode dei frutti della propria operosità, l’Albaronco Calcio. La parabola della società, iniziata nel 2004, segue da ormai nove anni una netta traiettoria ascensionale. Ingente è stato il lavoro di ricostruzione del settore giovanile, interessanti e di notevole attrattiva le attività collaterali, promettenti i risultati raccolti.

Per l’Albaronco è giunto il tempo di raccogliere quanto seminato, così come spiega il direttore sportivo Samuele Castello(operante in coabitazione con il collega Bersan), giunto in redazione accompagnato dal tecnico della Seconda Categoria Massimo Burato, dal dirigente Daniele Dall’Oca e dal vicepresidente Davide Mazzo:

“Tutto è iniziato nel 2004, anno in cui le realtà di Albaro e Ronco si sono unite. La fusione fu frutto di un’esigenza: creare una società unica che raggruppi il settore giovanile con la prima squadra. Allora a Ronco esisteva un piccolo vivaio, ad Albaro c’era la prima squadra, e da lì siamo partiti”.

Dopo nove anni, la crescita dell’Albaronco ha dell’esponenziale: dove trae le sue origini?

“Dalla passione dei dirigenti, dalla voglia di voler cambiare e dall’attaccamento di un nutritissimo gruppo di genitori che ci segue ovunque. Il lavoro del nostro gruppo dirigenziale è iniziato 5 anni fa: il primo passo è stato l’acquisto di un pulmino, con cui abbiamo potuto allargare il nostro raggio d’azione. Il secondo passo invece è stata la scelta degli allenatori, mirata verso persone qualificate e d’esperienza. Abbiamo poi puntato sull’immagine, garantendo ai nostri iscritti un kit di tutto rispetto, e nel giro di un anno abbiamo raccolto un boom di iscrizioni”.

Parliamo di numeri: quali sono le cifre dell’Albaronco?

“180 iscritti tra Scuola Calcio e settore giovanile, contando una crescita annua pari al 20%. Eravamo partiti da un totale di trenta: qualche passo in avanti l’abbiamo compiuto, questo nessuno lo può negare”.

Albaronco in luce anche per una serie di attività collaterali: ce ne può parlare?

“Certo. La prima esperienza promossa dalla dirigenza è stata l’organizzazione di un ritiro per le categorie Giovanissimi, Allievi e Juniores. Un successone: grande è stato il seguito delle famiglie, e notevole l’utilità per i ragazzi. Tanti prima nemmeno si conoscevano, e in quei tre giorni si erano già costruite le basi del gruppo di ciascuna formazione. Organizziamo poi esperienze all’estero per la categoria Allievi, con i quali partecipiamo a tornei sportivi in Austria, Germania e Francia. Altro punto importante: i tornei post-campionato. Il “Trofeo Albaronco”, istituito 5 anni fa, è ormai per grandezza il più importante di Verona dopo il “F.lli Giacomi”, e raggruppa ben 32 squadre che danno vita a 4 partite al giorno per tutto il mese di maggio. Infine ci sono le manifestazioni ricreative per la Scuola Calcio, e il torneo ad essa dedicato, che raggruppa 30 società”.

A livello di risultati, come si è imposto l’Albaronco?

“A livello giovanile abbiamo vinto due campionati, uno coi Giovanissimi e uno con la Juniores, mentre ogni anno abbiamo ogni formazione tra le prime 4 del girone. Poi un grande risultato l’abbiamo colto quest’anno, portando nella rosa della prima squadra ben 12 giocatori cresciuti nel nostro vivaio, tutti di annate comprese tra il 1991 e il 1993”.

Concludiamo, direttore. Quale sarà il prossimo passo dell’ascesa dell’Albaronco?

“L’approdo alle categorie regionali, almeno con Allievi e Juniores. E’ un punto imprescindibile per una crescita ulteriore, e contiamo di riuscirci a breve”.