IL RADUNO/ Avesa, in Prima per restarci a lungo

IL RADUNO/ Avesa, in Prima per restarci a lungo

by 17 Luglio 2012

 Entusiasmo e ponderazione: riparte da qui, l’Avesa del neo-tecnico Fabrizio Gilioli. Dopo il gran salto, la saggia planata: nessun volo pindarico, nessun proclama. Mantiene i piedi ben saldi a terra, la società del presidente Recchia. L’obiettivo stagionale, è chiaro per tutti: la salvezza. Non conosce mezze misure, il monito lanciato dal numero uno degli helladini, il quale, nel corso della presentazione della rosa, spiega:

“ Veniamo da un anno importante, iniziato col festeggiamento del centenario e concluso con la grande festa per il salto di categoria. La nostra però , è una società coi piedi ben piantati a terra. Per l’anno prossimo non faremo follie, sarà importante trovare la giusta amalgama tra i nuovi e i vecchi, e remare tutti uniti verso il nostro obiettivo che è la salvezza ”.

A fargli da eco, è il diesse Caputo, pronto a presentare l’intera squadra con un occhio di riguardo ai nuovi arrivati:

“Quest’anno abbiamo ritoccato un po’ la rosa, un po’ per necessità, un po’ perché qualcuno ha preso altre strade. I nuovi arrivati saranno Mascia e Lonardi dal Gargagnago, i portieri Perbellini dall’Intrepida e il Bonuzzi, che rientra dopo un anno di stop per motivi di lavoro, l’esterno difensivo Gasparini dal Bure Corrubbio, ritorna Marco Recchia, ’88 di nostra proprietà, Melchiori dall’Intrepida e Biondani dal Concordia . Ci auguriamo che possa nascere un bel gruppo e che si possa vivere un’annata soddisfacente nella nuova categoria”.

A concludere il giro di interventi, è l’allenatore Gilioli, che illustra così il suo programma:

“L’importante è che si crei armonia. Tutti, vista l’opportunità di giocare in un campionato come la Prima, dovranno avere voglia di fare i di mettersi in gioco per la squadra. Voglio un gruppo responsabile, che stia bene insieme e che dialoghi senza mandare a dire nulla a nessuno. Poi per quanto riguarda il discorso tecnico-tattico ci aggiorneremo sul campo, la prerogativa è una sola: serve un ambiente positivo. Il resto sarà la naturale conseguenza, ne sono sicuro ”.

Riccardo Perandini