IL CAPITANO/ Real Vigasio, l’ambizione è legittima

IL CAPITANO/ Real Vigasio, l’ambizione è legittima

by 26 Novembre 2012

Un metodista dai piedi felici: elegante, tempista, preciso. Diego Campedelli è così, capitano dai modi gentili e la giocata facile. Col passo felpato, la testa alta, il piede mancino sempre caldo. Faro del centrocampo del Real Vigasio, illumina i suoi dalla mediana in cui detta legge, tracciando la rotta verso le zone nobili della classifica. L’ambizione a Vigasio, quest’anno merita di esser cavalcata: il gruppo poggia su basi solide, i nomi non mancano, Bortoletto in panchina ha già saputo trovare il vestito giusto per Scalise e compagni. Non c’è motivo di scoraggiarsi per la momentanea frenata, e a sottolinearlo è lo stesso capitan Campedelli:

“ Purtroppo abbiamo sofferto alcune circostanze negative. Sotto porta abbiamo sbagliato troppo, inoltre non ci siamo allenati con la dovuta intensità, vuoi per colpe nostre, vuoi per alcune defezioni. Il gruppo però è forte e unito, e i presupposti per fare bene rimangono comunque tutti  ”.

Da capitano, tiriamo le orecchie alla squadra: dove manca il Real Vigasio?

“ Serve un salto di qualità a livello di impegno in settimana. Non che manchi, ma si può fare di più e meglio. Una maggiore intensità ce la ritroveremmo la domenica nei momenti decisivi, e questo lo sanno anche i miei compagni. Poi dico la concretezza sotto rete: quando si creano tante palle goal bisogna buttarla dentro, c’è poco da fare, e questa è un po’ la nostra pecca ”.

Guardando le note liete invece, qual è il punto di forza del Real Vigasio?

“ Oltre al gruppo, dico gli innesti. Si sono aggiunti ad uno spogliatoio già solido, e il loro inserimento è stato molto semplice. Gente come Scalise e Passarini non centra con la categoria, e al momento stanno dimostrando di essere quegli elementi che possono farci fare la differenza”.

Avvicendamento Di Nicola-Bortoletto. Come procede con la nuova guida tecnica?

“ Molto bene, a Di Nicola eravamo legatissimi, ma con Bortoletto il rapporto è ottimo. S’è dimostrato un’ottima persona e un bravissimo allenatore, inoltre sa pesare le circostanze, quando è ora di farsi rispettare ha carattere, quando invece c’è da stare insieme è uno di noi, e questo non può fare che piacere ”.

Come giudica l’andamento del girone?

“ Spaccato in due, ci saranno le prime sei-sette squadre che lottano per i play-off, tutto il resto invece cercherà di salvarsi, chi direttamente, chi passando per i play-out. Come livello l’equilibrio domina, basta vedere la difficoltà che le prime incontrano in certe gare sulla carta abbordabili. E’ un bel campionato, e passerà del tempo prima che si possa intuire chi vincerà ”.

Chi gioca il miglior calcio?

“ Andando a memoria, anche se non l’abbiamo ancora incontrato, dico il Dossobuono. Tra quelle che abbiamo visto invece, dico il Mozzecane, ci hanno veramente messo in difficoltà ”.

Il giocatore che più ti ha sorpreso?

“ Lui non è mai una sorpresa: Filippo Perinon. Ci ho giocato insieme a Casteldazzano, era forte allora ed è altrettanto forte adesso. Passano gli anni ma la differenza la fa sempre, è una spanna sopra tutti”.

Concludiamo, Diego. Da capitano, play-off possibili?

“ Assolutamente sì, noi vogliamo stare là davanti, poi vedremo se possiamo lottare per il primato o se dovremmo giocarcela ai play-off. Ma il nostro obiettivo non cambia, le qualità le abbiamo tutte e il gruppo ci crede: ci proveremo ”.

Riccardo Perandini