IL CAPITANO/ Aldeghi: ” Il salto si sente. Ma l’Avesa ha tutto per salvarsi “

IL CAPITANO/ Aldeghi: ” Il salto si sente. Ma l’Avesa ha tutto per salvarsi “

by 12 Novembre 2012

La parola al capitano. Un quarto d’ora per fermarsi a pensare, provare a capire, abbozzare la prima analisi. Marco Aldeghi mette l’Avesa sotto il mantello, e la sua analisi è accorta, prudente, lucida. Lo sguardo s’allunga in profondità, incrociando l’orizzonte. In mezzo, le lodi rincorrono i rimproveri, e le valutazioni salutano i pronostici. La neopromossa Avesa, dopo il gran salto di giugno, sta cercando la sua dimensione nella nuova categoria. Con impegno, lungimiranza, la certosina pazienza di chi sa di dover far tesoro dei propri errori. Questo, e molto altro, finisce sotto la lente d’ingrandimento, e lo sguardo del capitano è acuto, misurato, dal tono quasi paterno:

“ Stiamo pagando lo scotto del salto in categoria, molti di noi ci giocano per la prima volta e l’ambientamento non è stato semplice. Devo dire però che i nuovi si sono inseriti benissimo, e la grande serietà che ci contraddistingue ci fa ben sperare per il futuro”.

Qual è la difficoltà maggiore?

" A volte fatichiamo ad imbastire le azioni coi tempi giusti tra il centrocampo e l’attacco. Poi a volte capita di sbagliare qualche goal, e in Prima tanti errori si pagano. Le prestazioni però sono sempre state molto buone, e questo è un dato di cui tenere conto: è il nostro punto di riferimento per la salvezza".

Il punto forte dell’Avesa?

" L’amalgama che si sta creando nel gruppo. Ormai iniziamo a conoscerci, c’è grande armonia e in campo cominciano ad intravedersi dei miglioramenti. C’è tutto per essere fiduciosi, ora servono i risultati ".

Un rinnovamento importante, quello voluto dall’Avesa. Che aria tira in spogliatoio?

“ Il gruppo è unito e in allenamento c’è grande impegno. Chi è arrivato sta dando il proprio contributo alla causa, e tra tutti mi hanno stupito Mascia e Lonardi, due ottimi calciatori ma soprattutto due bravissime persone”.

Il rinnovamento ha interessato anche il timoniere: al posto del vincente Bortoletto, è arrivato Gilioli dal Gargagnago. Come procede con la nuova guida tecnica?

“ Direi molto bene, io personalmente già lo conoscevo e ho accolto di buon grado il suo arrivo. E’ un ottimo allenatore, preparato, esigente, ma soprattutto una persona squisita dal punto di vista umano, e penso che questo lo possano confermare tutti i ragazzi”.

Capitolo giovani: già l’anno scorso qualche giovane s’era affacciato alle porte della prima squadra. Da capitano, come valuti il loro impatto con la categoria?

“ Chiaramente il salto si sente, però stanno facendo bene. Matteo Lui è in forma, sa trattare la palla e salta l’uomo spesso e volentieri, è in crescita costante. Ma anche Gatti sta dando il suo contributo, è un gran corridore e un ottimo ragazzo, la sua presenza è importante”.

Uno sguardo al campionato: come valuti il girone A di Prima?

“ Io avevo già giocato in questo girone qualche anno fa, il livello mi sembra si sia abbassato. Certo, dalla Seconda è un altro mondo, ma vedo molto più agonismo e meno tecnica, è un calcio diverso da quello di qualche anno fa ”.

Chi per te sarà la favorita?

“ Direi una tra Grezzana e Sona, credo siano le formazioni migliori ”.

La sorpresa invece?

“ Bella domanda, non saprei. Al momento non riuscirei a sbilanciarmi, c’è troppo equilibrio. Tante squadre in pochi punti, classifica cortissima: ora non vedo possibili sorprese”.

Concludiamo, Marco. Avesa in Prima al centoduesimo anno di vita: qual è l’obiettivo stagionale?

“ La salvezza, non ci sono dubbi. Raggiungerla per noi vorrebbe dire aver vinto il campionato. Abbiamo tutto per riuscirci, sono fiducioso”.

Riccardo Perandini