Golosine, è festa salvezza. Però…

Golosine, è festa salvezza. Però…

by 22 Maggio 2013

A Golosine è festa salvezza. La truppa di Orso ha mantenuto la categoria con largo anticipo, forte di un’identità di gioco e d’insieme che ha fatto la differenza, nonostante la giovanissima media età della rosa. Tanti sono stati i complimenti per la compagine biancoblù: per il gioco, la velocità, le ottime individualità messe in mostra, che da tempo hanno stuzzicato i palati di diversi addetti ai lavori. La seconda squadra del Team Santa Lucia ha saputo regalarsi una salvezza che odora di grande soddisfazione. A bocce ferme però, stando a quanto esce dalla stanza dei bottoni, qualche rimpianto emerge. Forse si poteva fare di più, forse qualche situazione andava gestita meglio. Troppo fioretto e poca sciabola: è una mancanza di concretezza congiunta al mestiere, il male del Golosine. Squadra che non conosce mezze misure: o vince, o perde. O regala spettacolo o si perde in un biccher d’acqua. Peccati di gioventù, certo. Colpe relative, che non cancellano il candore di un campionato vissuto sempre in acque molto tranquille. Però una punta di rammarico rimane, così come ammettono il tecnico uscente, Alberto Orso, e il direttore sportivo Giuseppe Bettini:

 

“Non viviamo di rimpianti, ma qualcuno ne abbiamo. Ci hanno fatto tanti complimenti, e fanno piacere. Però, qualche punto in più l’avremmo voluto, soprattutto, avremmo potuto raccoglierli benissimo”.

Qual è il rimpianto maggiore?

“Quello di non aver saputo gestire alcune partite. Sia quando vincevamo, sia soprattutto quando stavamo pareggiando e invece abbiamo perso. Una squadra deve saper anche accontentarsi, deve saper non perdere. Lì abbiamo peccato d’ingenuità, le qualità per fare un salto di qualità ci sarebbero state”.

Qual era il reale obiettivo del Golosine?

“In estate – ammette Bettini – avevo osato dire che avremmo potuto lottare per le zone alte della classifica. Forse mi sono tirato un po’ di sfortuna addosso, magari avrei dovuto essere più prudente, più scaramantico forse. Come il Trap. “Don’t say cat…”, forse avrei dovuto dirlo anche io! Però comunque la soddisfazione per la salvezza tranquilla c’è tutta: siamo contenti, sia chiaro”.

Quali difficoltà avete incontrato?

“I campi pesanti ci hanno penalizzato. Siamo una squadra molto tecnica, veloce, ma troppo leggera. Poi non abbiamo dimostrato la maturità di essere un po’ brutti nei momenti topici. Qualche volta il lancione lungo ci sta, non si può sempre impostare. Abbiamo preso dei goal per errori clamorosi, ma ne faremo tesoro per l’avvenire”.

I motivi d’orgoglio invece, quali sono?

“Quelli di aver ricevuto complimenti per come si esprimeva la squadra, vuol dire che qualcosa di buono è stato fatto”.

L’uomo in più?

“Tortella, ha segnato quindici reti ed è stato sempre un punto di riferimento per i compagni là davanti”.

Uno sguardo al campionato: Casteldazzano, vittoria meritata?

“Assolutamente sì, una squadra non appariscente, ma concreta, con la mentalità vincente. Da prendere da esempio per chi vuol puntar in alto”.

Un parere sui play-off?

“Mi sorprende la sconfitta del Dossobuono, sono sincero. Avrei scommesso sarebbero riusciti a passare il turno. Però il Montorio è squadra quadrata, e col Rosegaferro sarà una bella battaglia, hanno un gran bel modo di giocare”.

La squadra che avrebbe potuto fare di più?

“Il San Massimo, forse è stata poco cinica, ma per come l’ho vista non avrebbe meritato di andare ai play-out”.

Il giocatore che porterebbe sempre con sè?

“Perinon, uno che segna trentatrè goal fa comodo a chiunque. Ma dico anche Garcia del Rosegaferro, un gran bel giocatore”.

Concludiamo. Quali sono le prospettive del Golosine per l’anno che verrà?

“Stiamo progettando ancora l’anno che verrà. L’unica cosa che posso dire è che Alberto Orso non sarà più il nostro tecnico. Un po’ dispiacerà non sentirlo urlare dalla panchina, ma si prenderà probabilmente un anno sabbatico. Troveremo un degno sostituto e poi costruiremo la squadra”.