Gaburro, addio all’Albinoleffe. Il mister cerca una nuova…Primavera

Gaburro, addio all’Albinoleffe. Il mister cerca una nuova…Primavera

by 25 Luglio 2011

 Marco Gaburro non è più l’allenatore della Primavera dell’Albinoleffe.  Il tecnico di di Pescantina partito dia campi della provincia cerca un futuro che sappia rendere merito ai tanti sforzi sostenuti per arrivare ad allebare ad ottimi livelli. Tanta D per lui. Mezzocorona e Poggese in C2 per chiudere poi non più di quindici giorni fa due splendide stagioni come allenatore della primavera dell’Albinoleffe. Ora però un vuoto o un momento di stallo stanno caratterizzando la carriera del giovane tecnico veronese.

Mister come va?  

“Nella vita di ogni allenatore ci sono dei momenti in cui non si riesce ad esprimersi, mettiamola così oggi è il mio momento. Questa cosa a volte può fare bene, può fare rifiatare ma penso che non è il mio caso”.

Cosa è successo con l’Albinoleffe?

“Non lo so. Ho fatto due anni ottimi come allenatore della primavera dell’ Albinoleffe con risultati veramente lusinghieri. L’unico dubbio per la mia riconferma era quello di aspettare se l’Albinoleffe si salvasse o meno dai play out di serie B. Poi sono stato contattato dal presidente Andreoletti con la proposta di diventare il responsabile del settore giovanile della formazione bergamasca. Ho valutato e non ho accettato in quanto voglio continuare ad allenare e non essere dirigente. Ci siamo lasciati così”.

E adesso?

Attendo sereno qualche cosa come tanti altri allenatori. Comunque sono coerente anche che i giochi in questa stagione siano già stati fatti. Purtroppo mi sono liberato tardi dall’ Albinoleffe ed ora posso aspettarmi solo qualche rientro in corsa”.

Marco Gaburro, allenerebbe ancora i dilettanti?

A me interessa il progetto societario, non la categoria in cui alleno. Ovviamente  avendo allenato professionisti, primavera e serie D mi sono dato dei paletti. Sono una persona che non preclude nulla e ascolta tutti”.

Cosa ne pensa degli allenatori di oggi?

Sono molto preparati, ma dovrebbero essere sempre coerenti con le proprie idee nel bene come nel male. Questo spesso non capita perchè i tecnici di oggi devo combattere contro le società e i presidenti padroni che non lavorano nel rispetto dei ruoli.  Un allenatore deve fare l’allenatore non il dirigente, quello è un altro ruolo. A riguardo una persona che ammiro per coerenza e preparazione è Alberto Malesani, sempre se stesso in ogni situazione”.

 

Andrea Mantovani