Fortitudo Mozzecane, finale col botto. Il tecnico Mafficini: “Gratificante riepilogare una stagione di grande crescita”

Fortitudo Mozzecane, finale col botto. Il tecnico Mafficini: “Gratificante riepilogare una stagione di grande crescita”

by 7 Aprile 2014

Profumo d’orgoglio. Delicato e inebriante. La Fortitudo Mozzecane si guarda alle spalle e sente odor di vittoria. Un’inattesa, ma incoraggiante e gratificante vittoria. Una vittoria morale, innanzitutto. C’era da ricostruire un gruppo, raccogliere i cocci e iniziare una stagione di incognite all’insegna di chi, per dirla con i proverbi, deve fare di necessità virtù. Stagione di transizione? Non proprio. A Mozzecane sono andati oltre. In quell’oltre di pascoliana memoria la Fortitudo ha trovato, oltre che un’anima di cui andar fiera, la consapevolezza che le basi su cui poggiare per il futuro ci sono, e sono solidissime. Oltre che morale, la vittoria mozzecanese è, logicamente, anche sportiva. Il responso del campo è stato più che confortante. Se l’obiettivo poteva essere, a occhio e croce, la salvezza tranquilla, la truppa di Mafficini ha stupito anche se stessa, arrivando sin alle calcagna del trio di testa. E col senno di poi, vien da dire agli artefici della piccola grande impresa mozzecanese, le ambizioni avrebbero potuto esser persino maggiori.

“Abbiamo preso coscienza tardi delle nostre potenzialità – analizza Rachele Peretti, veterana del gruppo a soli 22 anni – ma è comunque un punto di partenza: ora conosciamo il nostro valore. Siamo ripartite senza un obiettivo vero e proprio, anche perchè i cambi in formazione, rispetto all’anno scorso, sono stati moltissimi e ci vuole tempo per trovare coesione e amalgama. Non sono mancati momenti difficili, ma se mi guardo indietro vedo solo una grande crescita”.

Assieme alla Peretti, in redazione ci hanno raggiunto, oltre al tecnico Mafficini, Ylenia Colcera, portiere, e Anna Mecenero, attaccante. Il fattore-crescita, svelerà Colcera, è stato psicologico.

“Nel tempo abbiamo acquistato una mentalità più professionale, vivendo gli allenamenti con intensità e approcciandoci alle partite nel modo giusto. La svolta è arrivata alla vittoria contro l’Orobica a mio avviso: lì abbiamo capito che avremmo potuto toglierci delle soddisfazioni. Abbiamo imparato a completarci in campo e questo è uno dei nostri meriti più grandi”.

“Concordo con Ylenia – prosegue l’attaccante Mecenero – abbiamo saputo fare quadrato, in settimana ciascuna di noi ha sempre provato a rimettersi in discussione, cercando di migliorarsi. L’impegno e il clima positivo hanno fatto il resto. Avessimo capito prima qual era la nostra forza avremmo potuto ambire anche ai primi posti”.

Sulla stessa lunghezza d’onda viaggia il timoniere del Mozzecane, l’artefice primo della rinascita della Fortitudo: Michele Mafficini, tecnico che ha vinto la sua scommessa. Ha vinto lui come allenatore, e con lui l’intera società. La consapevolezza d’aver svolto un lavoro certosino c’è eccome ed è giusto tesserne le lodi.

“La mia soddisfazione più grande è quella di aver ricostruito un gruppo, d’aver ridato fiducia e stimoli ad una società dopo una retrocessione. Partivamo entrambi con una scommessa contraddistinta più da incognite che certezze: l’abbiamo vinta entrambi. Personalmente, consiglio l’esperienza nel calcio femminile ad ogni tecnico che abbia una sincera voglia di migliorarsi e di mettersi in discussione. E’ un mondo inesplorato e ancora inespresso che merita grande attenzione sotto tutti i punti di vista. Sono più che contento dell’annata, dei risultati sportivi ma soprattutto del rapporto che s’è creato tra noi. Abbiamo mantenuto ogni discussione tra le righe, senza mai uscirne. Abbiamo gestito ogni situazione con buonsenso, anche se, va detto, non sempre sono state rose e fiori. Ma è così che si cresce: e le mie ragazze non si sono nascoste davanti alle difficoltà. Hanno ampi margini di miglioramento, spero coltivino sempre con la stessa passione di quest’anno la loro dimensione calcistica. A loro, faccio un mio plauso personale: complimenti a tutte, ragazze!”