Fenomenologia della preparazione. Dov’è il lato poetico?

Fenomenologia della preparazione. Dov’è il lato poetico?

by 21 Agosto 2013

Anche tra le ripetute, sotto il sole d’agosto, c’è un po’ di poesia. Mentre si sudano litri di fatica, sciogliendosi nella calura, giro dopo giro, scatto dopo scatto, come neve al sole, non ci si accorge. La stanchezza dipinge i visi, rigandoli di sudore. L’impegno spesso supera la volontà, i muscoli gridano vendetta. Eppure c’è: basta fermarsi un attimo, chiudere gli occhi, e lasciar correre il pensiero.

Perchè la preparazione è ritrovare se stessi, è scoperta e riscoperta insieme, il passato che sposa la novità, la curiosità che vaga per le menti seguendo le traiettorie del pallone.

E’ un’epica delle sensazioni, in cui il trionfo dell’abitudine si trasforma in uno, dieci, mille sorrisi. Un po’ come il primo giorno di scuola: le dinamiche sono le stesse. Pacche sulla spalla, la chiacchiera che inebria l’atmosfera, la voglia di stare insieme, di nuovo, nella vita di sempre, nonostante i sacrifici che essa comporta.

E poi c’è lui, il pallone. Ci sono i rumori, gli odori, gli usi, le tradizioni, le scaramanzie che tornano a galla. Abbonda l’ottimismo, che infarcisce le presentazioni di auspici, dichiarazioni d’intenti e improbabili abusi del congiuntivo esortativo.

Riprende vigore la retorica degli allenatori, che infiamma le sedute tra incoraggiamenti, massime apocalittiche e lezioni di tattica, che, se il calcio fosse un linguaggio, altro non sarebbe se non la sua grammatica.

C’è chi la sintassi la conosce a perfezione, chi la padroneggia a grandi linee, chi pretende di saperla, sbagliando in partenza, e chi, pur con anni di carriera alle spalle, si apre alla novitá, spalancando le porte a nuove certezze.

E poi c’è il significato latino di dilettante, delectans, colui che si diverte, che torna a farla da padrone. Attorno a quel participio sostantivato vive la storia del calcio, dentro e fuori dal campo. Ricordatevelo, mentre tornate a calzare gli scarpini: tra le righe del suo significato intrinseco c’è tutta la vostra storia.

Anche quella dei post partita, ormai entrati di diritto nella leggenda oltre il triplice fischio. A proposito, l’homo aperitivus sta per tornare: accoglietelo degnamente, quando farà l’ingresso in società!