Fausto Nardone, una scommessa per il Cadore

Fausto Nardone, una scommessa per il Cadore

by 2 Settembre 2013

Un operaio della mediana dal piede felice. Passista rapido e brevilineo, centrocampista moderno, duttile, nevrile. Regista e interditore, uomo in più davanti quando il gioco lo permette, difensore aggiunto all’occorrenza.

Fausto Nardone è il nuovo padrone del centrocampo dell’ambizioso Cadore. La dirigenza rionale ha deciso di puntare su di lui, sulle doti di un giovane classe 1993 che da anni, a detta di molti, meriterebbe ben altri palcoscenici rispetto a quella Terza Categoria che ha calcato fino all’anno scorso, quando vestiva la casacca giallorossa del Saval Maddalena.

Un talento inesploso, Nardone. Piedi troppo buoni per il rude calcio della Terza: un salto di qualità è più che auspicabile. Il Cadore per lui rappresenta il primo banco di prova: categoria superiore, ritmi diversi, motivazione al risultato. Il primo passo è stato fatto. L’ascesa magari non sarà vertiginosa, ma nessuno chiede il passo più lungo della gamba.

Il ragazzo è di quelli senza fronzoli: la scelta di scommettere su di lui è più che sensata. Il Cadore è partito a rilento in Coppa, ma in campionato sarà un’altra storia, così come sostiene lo stesso Nardone:

“La partenza poteva essere migliore. Paghiamo qualche errore di troppo, ma miglioreremo. L’ossatura c’è, il gioco sta arrivando, col tempo troveremo le giuste misure”.

Il Cadore ti ha affidato le chiavi del centrocampo. Come mai hai deciso di tornare in neroverde?

“Perchè il direttore Beozzo mi aveva allenato ai tempi degli Allievi e mi ha chiesto di tornare. Qui sono stato bene, la squadra è buona e anche il fatto di avere degli amici qui mi ha convinto. Sono contento di esser di nuovo qui”.

Com’è stato il primo impatto con la squadra?

“Mi trovo molto bene, appena sono arrivato mi hanno coinvolto subito nel gruppo e anche calcisticamente parlando siamo una buona squadra, con ampi margini di miglioramento”.

Da tempo si parla di Nardone da riscoprire in categorie superiori. In Terza chiunque ti tesse le lodi. Qual è la tua opinione?

“La vivo molto tranquillamente. Fa piacere quel che dicono di me, però non voglio fare il passo più lungo della gamba. Dopo tre anni di Terza va bene la Seconda, è la dimensione più giusta. Io mi impegno, se ci sarà occasione proverò a salire di categoria. Ho vent’anni, c’è tempo. Ma non è un’ossessione”.

Un giudizio sull’allenatore. Come procede il rapporto con Ponzini?

“Bene, è molto preparato e separa in maniera chiarissima i momenti di svago a quelli di lavoro. Tutti si trovano bene, io compreso”.

Il compagno che ti ha sorpreso?

“I più anziani. Vengono al campo dopo nove ore di lavoro e corrono anche per gli altri. Sono un esempio da seguire”.

Concludiamo, Fausto. Quali sono le tue aspettative per l’anno che verrà?

“Le aspettative per quest’anno sono ovviamente quelle di salire di categoria, in quanto siamo una squadra con un grande potenziale, e in secondo luogo di continuare a migliorarmi personalmente, perché penso che il miglioramento della squadra derivi dal miglioramento dei singoli”.