ECCELLENZA/Farinello, le veronesi viste da…fuori

ECCELLENZA/Farinello, le veronesi viste da…fuori

by 11 Ottobre 2012

 Uno sguardo d’eccezione. Per capire, analizzare, toccare con mano il torneo d’Eccellenza. Le veronesi viste da fuori: il tema è curioso, ricco di spunti, di input, dell’immancabile frecciatina. Mondi a confronto, tra opinioni e vedute, analogie e differenze. Armando Farinello, tecnico del Montecchio Maggiore, prende la lente d’ingrandimento, e la sua analisi è precisa, certosina, con l’occhio sempre rivolto al domani. Sul piatto, ci sono i temi caldi del momento, compreso il consueto, irrinunciabile confronto tra Verona e Vicenza: partiamo.

Mister, le veronesi d’Eccellenza, sue avversarie, sono sei: qual è il suo giudizio?

“ Abbiamo giocato contro il Caldiero e ho avuto modo di vedere il Team Santa Lucia: sono due squadre molto differenti. Il Caldiero è una squadra compatta, difficile da affrontare, e ha una coppia d’attaccanti che farebbe gola a chiunque. Il Team invece è una squadra più veloce, reattiva, che gioca bene in rapidità sullo stretto ed è fortissima a sfruttare gli spazi. Poi c’è Gasparato, un lusso per la categoria: è la loro arma in più ”.

Il Vigasio, si dice, è stato pensato per traguardi importanti…

“ Lo so, hanno ottimi giocatori e penso che saranno loro la principale avversaria del Marano, da tutti indicato come la squadra favorita del girone. Il Castelnuovo vive sulla bontà dei propri giovani, un po’ come noi, e lavora in prospettiva, mentre di Villafranca e Somma conosco poco, giudicherò strada facendo”.

C’è il sentore che le veronesi siano agguerrite, poco belle, dedite più alla battaglia che al gioco. Si allinea con questo modo di vedere?

“ Sì, e lo dico alla luce di anni di esperienza anche a livello di settore giovanile. A Verona ho sempre trovato difficoltà dal punto di vista agonistico, non so se ci sia una motivazione precisa, ma una caratteristica che ho sempre notato è l’enorme grinta. Tanti, spesso, dove non arrivano con la tecnica arrivano con altri mezzi, e tanti colleghi potrebbero confermare ”.

Dove ha origine, secondo lei, questo sentore?

“ Difficile dirlo, penso però parta dai settori giovanili. Nel vicentino, anche in società non propriamente di punta, si cura molto l’aspetto tecnico, il lavoro con il pallone. E penso che i risultati si vedano: noi abbiamo un solo giocatore che non proviene dal settore giovanile, tantissime formazioni di Promozione e Eccellenza pescano dai propri vivai, mentre a Verona, per la presenza di Chievo e Verona, tendono ad acquistarli, più che a crescerli in casa. 

Parla dei giovani: approfondiamo. Qual è la sua opinione sull’obbligo degli under?

“ Sono favorevolissimo, lo dico a chiare lettere. Anzi, aumenterei i cambi da 3 a 5, e gli ulteriori due cambi li applicherei per fare entrare un giovane, e non necessariamente al posto di un altro giovane. So benissimo che coi ragazzi ci vuole pazienza, che una politica rivolta a loro magari non paga subito, ma il futuro sono loro, in qualche modo bisogna farli crescere, ed è per questo che devono giocare ”.

A Verona l’obbligo, invece, ha destato non poche perplessità…

“ Lo so, ma è naturale: poche squadre hanno un settore giovanile all’avanguardia. Purtroppo se non si lavora in prospettiva è difficile cogliere buoni frutti, e il salto per molti ragazzini è traumatico proprio per questo: passano da un mondo all’altro, mentre non dovrebbe essere  così ”.

A cosa si riferisce?

“ Il salto comporta delle difficoltà, ma se un ragazzo ha affrontato un percorso di un certo tipo si adatta subito e bene. La differenza la fa la qualità del lavoro nei settori giovanili, questo è poco ma sicuro ”.

Qual è, dunque, il progetto del Montecchio?

“ Mantenere la categoria senza troppi affanni e costruire una squadra in prospettiva. Abbiamo una media età tra le più basse e praticamente tutti provengono dal nostro settore giovanile. Inoltre, per il futuro siamo coperti, abbiamo un’annata ’96 veramente forte, e anche i ’97 stanno maturando bene. Col tempo li inseriremo in prima squadra ”.

Concludiamo con i pronostici, mister: Marano favorito?

“ Sì, hanno una squadra che potrebbe far bene anche in Serie D. Ma non vinceranno a mani basse come si dice in giro: questo ve lo garantisco, il campionato è veramente molto equilibrato e faranno fatica ovunque ”.

Possibili outsider, o sorprese?

“ Il Vigasio, e poi per quel che riguarda la sorpresa non mi sbilancio, le differenze sono veramente minime: staremo a vedere ”.

Riccardo Perandini