E’ arrivato il Generale Inverno. L’anticipo sulla tabella di marcia è impietoso: resisteremo?

E’ arrivato il Generale Inverno. L’anticipo sulla tabella di marcia è impietoso: resisteremo?

by 27 Novembre 2013

E’ arrivato il saluto del Generale Inverno. Un po’ ce l’aspettavamo, certo. La speranza, diciamolo, era che tardasse leggermente. Invece, maligno d’animo e d’indole, è giunto in anticipo, quasi ci mancasse, portando lemme il termometro verso lo zero. E’ arrivato il tempo della sofferenza, del gelo penetrante, del vento che ti taglia in due, delle piogge torrenziali e delle prime avvisaglie di nevischio.

Per i campi di calcio non mancano i gagliardi: c’è ancora chi scorrazza in pantaloncini, infischiandosene della rigidità della temperatura. Sono i vichinghi del terzo millennio: qualcuno dovrà pur preservare la specie.

Poi, come tradizione impone, e come non potrebbe essere altrimenti, l’ironia scende negli spogliatoi, recitando la parte del solista. L’abitudine è trita e ritrita, gli accostamenti sono i soliti, ma ogni volta, ogni prima volta, come ogni primo giorno di scuola, rivederle in superficie è sempre una piccola emozione. C’è chi trema a priori, chi sfida il freddo per pazzia, chi per illogiche abitudini, chi svaligia reparti di intimo tecnico e chi confida nella tecnologia del buon tempo andato, mostrando che il tempo passa ma certe usanze oltrepassano l’incedere degli anni che corrono verso il futuro.

C’è l’allenatore con tre cappotti e quello, ancora sotto studi sociologici, che copre l’intero corpo tranne la testa, esponendosi al saluto di violente febbri ed emicranie. C’è la fiera del detto popolare, una curiosa corsa verbale a metà tra l’esperienza e l’incoscienza. C’è chi è convinto che una felpa basta e avanza, e chi se non ha cinque strati di vestiario non s’azzarda a metter il naso fuori dallo spogliatoio.

Il saluto del Generale Inverno è l’annuale prova per la vostra passione. Se rispondete presenti, insieme ce la farete. Nonostante il freddo, il fango, la palla che schizza ovunque, i malanni di stagione, la pioggia, la neve. Insieme, scoprirete la poesia anche dove non c’è nemmeno la prosa, divertendovi. Per tre mesi anche voi, nel vostro piccolo, farete una campagna di Russia. La chiave per uscirne indenni, sta all’interno del vostro cuore. Giratela: c’è più sapore ad essere dilettanti, in mezzo alle asperità.

Buon calcio a tutti, e che il calore vi rincorra sempre. Alla prossima,

Riccardo Perandini

Direttore Editoriale Calcio Dilettante Veronese

mail: riccardo.perandini@libero.it