Dossobuono, è ora di cavalcare l’ambizione. Bozzini: “Abbiamo il dovere di provarci fino alla fine”

Dossobuono, è ora di cavalcare l’ambizione. Bozzini: “Abbiamo il dovere di provarci fino alla fine”

by 16 Aprile 2013

Avanti fino alla fine. Senza indugi, senza mollare un centimetro. Il diktat di Giuseppe Bozzini è fin troppo chiaro: a Dossobuono non si molla un centimetro. Il Castel d’Azzano vola, ma l’Olimpica regge il passo. Il distacco c’è, e il trend infilato dagli uomini di Malaman non lascia presagire alcuna sorpresa. Bozzini però, dal canto suo, al ribaltone dell’ultimora crede ancora. C’è fiducia nella bontà dello spogliatoio, nella qualità della rosa, nell’impianto di gioco che, a detta di tutti, è il migliore della categoria. Le sensazioni perchè questo sia l’anno buono per il gran salto ci sono tutte, e a confermarlo è lo stesso Bozzini, il quale puntualizza:

“Confido nella voglia di punti del Quinzano e del Lugo. Può succedere ancora di tutto, io ci credo ancora. Finchè la matematica non ci darà torto lotteremo per il primato, anche perchè abbiamo lo scontro diretto all’ultima giornata”.

Il Castel d’Azzano capolista non sembra conoscere cali. Cos’ha, a suo avviso, in più delle altre concorrenti?

“Prima di tutto Perinon. Ha segnato una valanga di reti, è stato determinante in moltissime partite. Poi la compattezza di squadra, hanno indovinato l’anno giusto, buon per loro”.

Come valuta invece l’annata del suo Dossobuono?

“Sono soddisfatto, non lo nego. Però dico anche che avremmo potuto fare qualcosa in più, abbiamo lasciato per strada troppi punti”.

Si riferisce a qualche gara in particolare?

“Sì, tre soprattutto. Quelle con San Massimo, Crazy Colombo e Cadore. Gli avversari hanno lottato, non hanno portato via niente, anzi. Però avremmo dovuto osare di più, e, purtroppo, devo dire che il campo ci ha penalizzato. Ha piovuto molto, e il terreno ne ha risentito. Ma guardiamo avanti, non cerco scuse”.

Cosa la rende maggiormente ottimista per il finale di stagione? Forse il gioco, che è il migliore dell’intera categoria?

“Sì, dico anche che i complimenti fanno piacere. I ragazzi sono molto recettivi, hanno capito qual è la mia filosofia di calcio, e la mettono in pratica sia in settimana che la domenica. Lavoriamo molto sul possesso palla e sulle situazioni di gioco, e gran parte del lavoro fisico-atletico lo facciamo in quelle esercitazioni, sempre col pallone tra i piedi”.

Uno sguardo al campionato: sorpresa e delusione?

“Sorpresa direi il Rosegaferro, cui va un plauso personale. Delusione nessuna, penso che tutte abbiano raccolto quanto seminato, la classifica è tutto sommato giusta”.

In ottica play-off, teme qualcuno in particolare?

“No. I play-off sono partite a sè, per cui ogni avversario vale l’altro. Di certo, c’è grande rispetto per chiunque sarà il nostro avversario, questo è chiaro”.

Concludiamo, mister. Come arriva il Dossobuono al momento topico della stagione?

“In forma, e con grande ambizione. Prima ho detto che avremmo potuto raccogliere di più, ma non c’è scoramento, anzi. Tutti i ragazzi vogliono centrare il salto di categoria, speriamo sia l’anno buono: io ci credo fortemente”.