Crazy, il volo continua. Finalmente s’è alzata l’asticella degli obiettivi. Urbano sorride: “Faccio un plauso ai ragazzi. Ma dovremmo essere ancora più in alto”

Crazy, il volo continua. Finalmente s’è alzata l’asticella degli obiettivi. Urbano sorride: “Faccio un plauso ai ragazzi. Ma dovremmo essere ancora più in alto”

by 29 Gennaio 2015

I frutti del raccolto, finalmente. Copiosi, floridi. Adamo Urbano sorride al suo Colombo ‘pazzo’. Stavolta non sono solo sensazioni: per le mani ha i ritrovati di tanta semina. Quelli che voleva, dopo anni di lavoro. Il tecnico del Crazy Colombo ha attraversato le stagioni assieme ai suoi ragazzi, coltivandoli con l’ambizione e la pazienza di chi, in cuor suo, sa che presto la maturazione definitiva sarebbe arrivata presto.

Ora quella crescita tanta attesa è giunta a compimento. Lo dice il campo, lo dicono i numeri. Urbano sorride, come un padre che, osservandolo in silenzio, vede crescere il proprio figlio come vorrebbe. Il Crazy è la sua creatura. L’ha fatta sbocciare, curandone il lento processo evolutivo. Mai come in questo momento sa che l’ambizione, finora lasciata nelle tasche, è legittima. Il Crazy di oggi per compattezza e capacità di interpretare la categoria merita un posto ai play-off. Urbano lo sa, e non lesina parole al miele per i suoi.

“Stiamo dispuntando un gran campionato – commenta – nonostante varie problematiche ci impediscano di preparare le partite come vorremmo. Ma con un gruppo così le questioni di gioco, seppur importanti, possono passare in secondo piano. Abbiamo un’identità precisa e questo è quello che conta: interpretiamo le partite nel modo giusto. Però dovremmo essere più in alto, un po’ d’amaro in bocca ce l’ho”.

Urbano ne è convinto. Il Crazy merita i primi cinque posti e, se non fosse per i punti persi per decisioni arbitrali nettamente sfavorevoli, sarebbe ancora più in alto.

“Dopo il rinvio della partita con il Lugo all’andata – spiega – si è creata un’atmosfera negativa, un’idea del Crazy che non coincide con la natura dei miei ragazzi. Ci hanno fatto passare come quelli che per vincere usano mezzucci, quelli che fanno sospendere le partite. Non è affatto vero. Da quella partita qualcosa è cambiato. Porto gli esempi delle gare con Borgoprimomaggio e Ares, due scontri diretti. Tre espulsi per lo meno dubbiosi in ogni gara. Quell’episodio ha influito e mi dispiace perchè i ragazzi non meritano quell’etichetta e vorremmo giocare serenamente le nostre partite. Quando abbiamo giocato contro le migliori, come il Quaderni e la Juventina, abbiamo vinto. Per questo penso che, con un trattamento arbitrale normale, che meritiamo, saremmo ancora più in alto”.

La controversa questione del rinvio della partita con il Lugo è ormai storia vecchia. Domenica però, in occasione del ritorno, nel finale della partita, vinta stavolta dagli uomini di De Santis, si è verificato un altro episodio che Urbano non ha digerito. Eccone i dettagli.

“Non accetto il referto arbitrale e spiego perchè – conclude – sono stato squalificato per due settimane per condotta antisportiva e minacciosa perchè, a fine gara, ho bloccato un giocatore del Lugo che stava sferrando un pugno al mio collaboratore Tito Baracchi. L’arbitro mi ha detto che non avrei dovuto toccarlo, come a dire che la violenza andrebbe fatta proseguire e poi punita. Ma la cosa che più mi stupisce è che è stata comminata la stessa pena, due giornate di squalifica, al giocatore che stava per colpire con un pungo Baracchi e che io ho fermato. E’ giusta la stessa pena per chi stava per compiere violenza e per chi l’ha fermata? Sono basito, non ho parole. C’è un atteggiamento negativo nei nostri confronti e non mi va, qualcosa deve cambiare al più presto. Il Crazy non merita questo trattamento e nemmeno io, che in diciotto partite non ho mai preso una squalifica”.

Note. In galleria, il fotoracconto della partita di domenica scorsa, Lugo-Crazy Colombo.