Cologna, la salvezza passa per i…Sarti del centrocampo. Il metodista: “Si salva chi saprà combattere”

Cologna, la salvezza passa per i…Sarti del centrocampo. Il metodista: “Si salva chi saprà combattere”

by 1 Marzo 2016

Questione di testa e di spirito, di intuizioni e di tempismo, di opportunità e di scelte. La salvezza a Cologna è un esagono di virtù, tutto da costruire, come fosse un esercizio di educazione tecnica alle scuole medie.

L’arrivo di Zuccon in panchina ha dato morale e geometrie ad un gruppo provato da un’andata così così, giocata sul filo della sopravvivenza, con qualche schiaffo subito di troppo.

Il male non proveniva tutto dall’ex tecnico Lissandrini, dimessosi di sua sponte. Il suo, più che un abbandono della nave, va interpretato come un grido d’amore, l’ultimo: un estremo tentativo di rendersi utile facendosi da parte. Pare un paradosso, ma non è così.

Oggi il Cologna disputerebbe i play-out. Ma la classifica, da leggersi insieme al trend di risultati, merita ben altre interpretazioni rispetto a qualche tempo fa.

“La salvezza è nelle nostre corde – spiega Davide Sarti, mediano metodista del Cologna Veneta – tutto dipende da noi. Se riusciremo a mettere in campo lo spirito avuto contro le migliori del campionato, come Valdalpone, San Giovanni e Albaronco, siamo una squadra che non vale solo la semplice salvezza. Questione di testa e di volontà”.

Sarti commenta positivamente il cambio Lissandrini-Zuccon.

“Zuccon si è integrato bene in brevissimo tempo – prosegue – ci fa lavorare bene: in campo abbiamo le idee molto chiare. Pian piano si sta vedendo un Cologna che sa esprimersi a dovere, concedendo anche un discreto spettacolo a chi viene a vederci. Personalmente mi trovo bene. Mi dà fiducia e responsabilità: tutti i piazzati li ha affidati a me. Io mi metto a disposizione, ascolto i consigli e cerco di mettere in pratica le soluzioni che pensa per noi”.

E’ un anno di rovesci anche a livello di infermeria, a Cologna. Lo spogliatoio, però, ha muri ben solidi, in grado di reggere le intemperie.

“Purtroppo è così – conclude – tante difficoltà le abbiamo avute anche a causa degli infortuni. Giaretta e Schuster ormai li abbiamo persi. Ogni domenica ce ne sono almeno due fuori per stiramenti, traumi e problemi vari. Non è semplice affrontare una stagione così. Nè per chi allena nè per chi gioca. Però fa parte del calcio, ne siamo consapevoli. In ogni caso, chi va in campo merita la maglia da titolare e darà il proprio contributo per centrare la salvezza. Perchè ripeto: tutto dipende da noi”.