Cerea, il “Piccolo Toro” a lezione da Bongiovanni: “La salvezza passa attraverso il gioco. Stiamo crescendo”

Cerea, il “Piccolo Toro” a lezione da Bongiovanni: “La salvezza passa attraverso il gioco. Stiamo crescendo”

by 31 Agosto 2015

Giocare la palla. L’imperativo di Bongiovanni catechizza il Cerea. Tecnica e tattica predominano la preparazione del ‘Piccolo Toro’. La palla viene prima di tutto: è l’attrezzo del mestiere, l’irrinunciabile stimolo per venire al campo. In un concetto: quasi l’unica cosa che conta. Chi conosce Bongiovanni dalle giovanile sa anche il perchè. Maestro in calzoncini a mezz’asta, col berretto rovesciato, il tecnico ex Legnago s’è fatto conoscere per la destrezza con cui le sue formazioni di adolescenti affrontavano di pugno anche avversari di caratura ben superiore.

Il nuovo corso è iniziato: metodologie nuove, concetti diversi, un’idea di calcio da mandare a memoria. La truppa lavora, assimila, interpreta, impara a conoscersi. La spina dorsale c’è, lo spartito pure. L’obiettivo è impararlo a dovere entro domenica prossima, quando s’inizierà a far sul serio. La rotta è tracciata: Bongiovanni traccia il solco con lo sguardo, scrutando un orizzonte che, se lo parafrasassimo con l’obiettivo salvezza, non pare, ad oggi, un miraggio.

“Stiamo lavorando tanto e bene – spiega – a volte superiamo le due ore di seduta, ma qui è cambiato tutto. Non giudico le altrui metodologie di lavoro, porto i ragazzi a conoscenza delle mie e proviamo, tutti insieme, a costruire un Cerea in grado di lottare per la salvezza. Lavoro molto sulla tecnica, su esercizi di tattica individuale e collettiva svolti alla massima intensità. I miei hanno sempre la palla ai piedi, son finiti i tempi di pesi e lunghe distanze da percorrere a secco”.

La svolta, anche a livello di risultati, sta arrivando. Il tre a uno sul Caldiero è il primo squillo stagionale che può suonare come la prima, fondamentale, risposta positiva del campo. Il pareggio col San Martino pure non dispiace. Ecco perchè.

“Col Caldiero abbiamo fatto una grande gara – conclude – il successo è meritato, abbiamo giocato meglio e il risultato è figlio di una migliore prestazione. Si sta formando un bel gruppo, è bello vedere i ragazzi correre in panchina ad abbracciarmi dopo i goal. C’è grande entusiasmo, siamo giovani, inesperti, ma siamo tosti da morire. Non sarà un Cerea arrendevole, chi ha dubbi si ricrederà. Sappiamo benissimo che sulla carta con certe formazioni non dovrebbe esserci partita, però poi il campo è un’altra storia: la palla è tonda per tutti. Abbiamo uomini e mentalità per batterci la domenica. Dopo un precampionato negativo in Coppa ci siamo rifatti. E’ un segnale, teniamolo vivo”.