Casteldazzano-Audace sospesa a 10′ dal termine. La versione di Giuseppe Foti: “Espulso senza aver parlato. Le decisioni di Lejmoni? Hanno lasciato increduli tutti”

Casteldazzano-Audace sospesa a 10′ dal termine. La versione di Giuseppe Foti: “Espulso senza aver parlato. Le decisioni di Lejmoni? Hanno lasciato increduli tutti”

by 28 Aprile 2015

Incredulo. Giuseppe Foti, a nemmeno ventiquattrore di distanza, non ha parole per descrivere l’accaduto durante Casteldazzano-Audace, partita valevole per il girone A di Prima Categoria, sospesa per presunta aggressione all’arbitro. Foti, espluso per presunti insulti, ricostruisce così la vicenda:

“Sono senza parole e credo di tutelarmi, ho già parlato col diesse e valuteremo il da farsi – commenta – l’arbitro ha rovinato una partita calma con la sua arroganza. Cito alcuni esempi: un mio compagno si infortuna alla caviglia. Dolorante, esce dal campo di sua spontanea volontà per farsi medicare, cosa che, in situazioni del genere, accade sempre nei campi di calcio. Una volta ripresosi, ha chiesto il permesso per tornare in campo. L’arbitro per due minuti non gli ha permesso di entrare, senza motivo. Appena rientrato l’ha ammonito perchè, a suo avviso, non poteva lasciare il campo per farsi medicare senza il suo permesso. Una cosa assurda. Ma non finisce qui: l’Audace segna un goal in fuorigioco. Ci può stare, succede. L’arbitro che fa? Ride in faccia al nostro capitano. Poi, c’è una sostituzione per noi: il neo entrato anticipa di un metro l’uscita dal campo del giocatore uscente. L’arbitro lo ammonisce per non aver aspettato l’uscita dal rettangolo verde. In preda alla collera, il nostro massaggiatore lo apostrofa con epiteti, diciamo così, non carinissimi. Lui che fa? Si avvicina alla panchina, fissa me, e mi espelle. Chiedo spiegazioni, mi intima di uscire. Ci sono delle proteste: l’arbitro dice ad un giocatore nostro che, se volesse, potrebbe fargli chiudere anzi tempo la carriera. Il nostro portiere, ironicamente, gli chiede se, magari, è il contrario: che sia la sua l’ultima volta che arbitra. Espulso con rosso diretto. Si forma una piccola zuffa, il nostro guardialinee entra per dividere i giocatori, senza sfiorare l’arbitro. Lejmoni che fa? Fischia la fine, scappa negli spogliatoi e chiama i carabinieri. Il tutto nello stupore anche dei giocatori avversari. Lo ripeto: sono senza parole. Non è la prima volta che questo arbitro chiama senza motivo i carabinieri. Forse, qualcuno, prima di spedirlo ad arbitrare, dovrebbe fare alcune considerazioni”.

 

Note. Nella foto, un’immagine d’archivio.