Casteldazzano, Adelchi Malaman mostra il sorriso: “Squadra ricostruita con criterio. La favorita? Il San Zeno. Guardatelo giocare e capirete perchè”

Casteldazzano, Adelchi Malaman mostra il sorriso: “Squadra ricostruita con criterio. La favorita? Il San Zeno. Guardatelo giocare e capirete perchè”

by 3 Novembre 2014

Qualunque sia la materia a disposizione, Adelchi Malaman sa plasmarla a dovere. Prendete il Casteldazzano: ringiovanito, rinnovato, completamente stravolto. Del fisiologico contraccolpo, qualcuno vede tracce? No. L’Adelchi l’ha scolpito come sa fare, con l’intelligenza di chi, dopo un quarantennio nel pallone, sa come far rendere i propri figliocci. Non fosse per i tre punti di penalizzazione, il Casteldazzano, dopo la vittoria di domenica, sarebbe secondo, dietro solo all’Olimpica Dossobuono.

“Ora però la classifica ha poco valore – taglia corto Malaman – ci sono tante squadre in pochi punti. Prevedo un altro campionato equilibrato, sulla scorta dello scorso. Vedrete”.

Parola di Malaman. Uno che il dilettantismo lo conosce come le proprie tasche, tanti sono gli anni in cui, ogni maledetta domenica, è seduto in panchina a guidare i suoi ragazzi. Rimasto a Casteldazzano per fare da pioniere al nuovo progetto, Malaman ha di che compiacersi per come è partito il nuovo ciclo. Anche se, confesserà, non sono tutte rose e fiori come sembra.

“Qualche nuovo elemento non si è calato nella mentalità della categoria – spiega – abbiamo avuto diverse difficoltà d’ambientamento. Ma sono fisiologiche, le supereremo con il tempo, lavorando assieme. Il gruppo lo vedo bene, c’è applicazione. Fortunatamente i risultati ci hanno dato ragione e per uno spogliatoio fortemente rinnovato il responso del campo è importante. Faccio un plauso ai ragazzi ma occhio, il bello deve ancora venire”.

Fari puntati sul San Zeno. Malaman non ha dubbi: la truppa di Guerra è, almeno sulla carta, la più forte. Ecco perchè.

“Si conoscono da tempo, hanno ottimi giocatori e la loro ambizione è nota a tutti – conclude – ma per il San Zeno non è solo la carta a parlare. Guardateli giocare e capirete perchè”.