Casaleone, Sacchetto lavora sulla testa dei ‘Leoni’: “Fa la differenza. Come alleno? Mi ispiro a Viscidi”

Casaleone, Sacchetto lavora sulla testa dei ‘Leoni’: “Fa la differenza. Come alleno? Mi ispiro a Viscidi”

by 24 Agosto 2015

Stefano Sacchetto è il volto dell’ottimismo. A Casaleone hanno imparato a conoscerlo: lì s’è fatto apprezzare, ha scalato una categoria, è entrato nella storia del club. Il suo credo ha trovato un fertile terreno. Sacchetto ha fatto scuola, da tre anni indossa le  vesti del mentore. Senza fare rumore, lavorando col materiale a disposizione. Qualche nome importante l’ha avuto, ma, per le  mani, non s’è mai ritrovato la corazzata di turno.

Più che un tattico, Sacchetto si definisce psicologo, fine osservatore dei propri figliocci. Ama il dialogo, li stimola, preferisce la carota al bastone. Nei limiti del possibile, predilige la palla nell’organizzazione delle sedute di allenamento. Il calcio è felicità: bisogna attrezzarsi per inseguirla. Sacchetto ha un metodo tutto suo, che svela in pillole col sorriso sulle labbra.

“Come alleno? Mi ispiro a Viscidi – spiega – i suoi giochi di posizione per me sono stati illuminanti, li utilizzo moltissimo. Non amo ingabbiare la squadra in un modulo tattico, ogni domenica disegno una formazione a seconda di come va la settimana e di che avversario affrontiamo. Non ho un mio modulo, anzi, se c’è un modulo che non mi piace è il classico 4-4-2 e l’anno scorso, per esigenze, l’ho usato molte volte con successo. Ecco perchè non credo molto ai moduli”.

Il lavoro atletico è tendenzialmente capacità aerobica. Quel che basta, senza esagerare. In campo, d’altronde, bisogna correre. Il cruccio di Sacchetto è un altro: la  tecnica individuale. Prova a migliorarla sempre, in ogni esercizio.

“Il calcio è bello perchè chi sa giocarlo  riesce ad emozionare – prosegue – la tecnica di base è fondamentale, io non smetto mai di allenarla. In Prima Categoria spesso vedo piedi molto ruvidi. Se da un lato non formerò nuovi campioni, dall’altro provo a dare nuovi strumenti ai miei ragazzi. Riuscire a gestire la palla nelle situazioni di gioco è importante, e poi devono sentirsi felici: devono giocare dove si sentono più adatti. Nel limite del possibile cerco di accontentarli”.

Giovane e matto: il nuovo Casaleone, Sacchetto lo presenta così.

“Abbiamo perso Pasquali a metà luglio, ha scelto altre vie – conclude – rimpiazzarlo sarà dura, ma ci lavoreremo. A livello di mercato abbiamo ancora qualcosa in ballo: non faccio nomi, ma la dirigenza lavora sotto traccia. L’obiettivo è ripeterci, vogliamo una salvezza anticipata per poi dar fastidio a chiunque. Anche quest’anno col Casaleone dev’esser dura per tutti. Saremo tosti da morire, lo garantisco”.