Caldiero tra bilancio e rivoluzione. Il diesse Brutti: “Terzo posto lusinghiero. Piuzzi? Rimane. Le novità sono altrove”

Caldiero tra bilancio e rivoluzione. Il diesse Brutti: “Terzo posto lusinghiero. Piuzzi? Rimane. Le novità sono altrove”

by 27 Aprile 2016

Calcolatrice su una mano, taccuino sull’altra. Fabio Brutti si divide tra bilanci e progetti di rivoluzione. E’ stato un anno positivo: non lo si può negare. E’ un dato di fatto, più che un’interpretazione. Certo, è mancata la ciliegina sulla torta. Quel bel Caldiero dicembrino, capolista sparviero, almeno i play-off li avrebbe meritati. Dava la sensazione netta di poterli raggiungere in carrozza. Non è stato così, per poco. Ma non importa. E’ già storia di ieri. Acqua passata che non macina più.

Pensare coi verbi al condizionale non è mestiere che interessa a Brutti. Due battute sull’annata appena conclusa non le lesina certo. Lo fa col sorriso, e come dargli torto. Il terzo posto al primo anno in categoria è lusinghiero. Un’ottima base di partenza per impostare la rivoluzione che si materializzerà da qui a breve.

“Ci teniamo stretti il terzo posto – ammette – è un risultato che premia un anno comunque positivo. Non scordiamoci che eravamo una neopromossa. Però sono sincero: il mancato accesso ai play-off brucia un po’. Potevamo farcela, ci speravo. Pazienza, siamo già ripartiti. Caldiero guarda già al domani”.

Con un’unica certezza: sarà rivoluzione. Tranne che in panchina.

“Piuzzi è confermato, questo lo posso già dire – prosegue – sono alla ricerca di un preparatore dei portieri. Il prossimo anno faremo quattro allenamenti alle ore 15, per cui quello attuale, Marco Dalli Cani, per motivi di lavoro non potrà esserci. Annuncio che la rosa subirà parecchi cambiamenti. Ringiovaniremo l’età media con un’operazione di questo genere: dieci under venti, dieci over venti, più quattro giocatori provenienti dal nostro vivaio che, lo ricordo, è fiorente e quest’anno due categorie, gli Allievi Provinciali e i Giovanissimi Regionali hanno vinto il campionato. Per i nomi, lasciatemi lavorare quanto serve, poi svelerò tutto”.