Cadidavid ci riprova. Il diesse Biondani: “Non molliamo, obiettivo play-off”

Cadidavid ci riprova. Il diesse Biondani: “Non molliamo, obiettivo play-off”

by 5 Agosto 2013

Sincero, schietto, sempre cordiale. Diretto, chiaro alla sua maniera, genuino, come la gente d’un tempo. Adelino Biondani non si smentisce mai: il direttore sportivo del Cadidavid, una delle anime più candide e ben accette del calcio dilettante, sorride al nuovo campionato con l’ambizione di chi, da anni, ha imparato a stare sulla cresta dell’onda senza darsi arie.

Perchè Biondani è uno di quelli che quando promette, mantiene. Uno che, con la semplicità stampata in volto, ha saputo farsi apprezzare, stimare, lodare a destra e a manca. Perchè Biondani l’aurea mediocritas ce l’ha nel dna, anche se magari non sa nemmeno cos’è. Mentre parla, le sue parole sanno di vita vissuta, profumano d’esperienza, brillano di sincerità. Semplice, ma mai banale, mai fuori luogo: il suo segreto è questo.

Risorgesse Orazio, si divertirebbe a parlare di lui. Di lui, come del suo Cadidavid, realtà calcistica animata dall’instancabile Adelino. Anche quest’anno la piccola società biancazzurra proverà, senza colpi ad effetto e proclami smodati, a destreggiarsi tra le grandi della Prima:

“Ci riproviamo – sorride un sereno Biondani – lo scorso anno siamo arrivati quarti, quest’anno proviamo quanto meno a riconfermarci”.

S’alza l’asticella degli obiettivi?

“Sì, o almeno resterà alla stessa altezza. Vogliamo i play-off, abbiamo numeri, uomini e stimoli per permetterci di ambire ai primi cinque posti”.

Da dove ripartirà il nuovo Cadidavid?

“Da Corazzoli, che resterà sulla nostra panchina. E poi dal gruppo, dai valori che animano questa società. Qui esistono ancora, e sono ben chiari a chiunque indossi la nostra maglia”.

Lei mangia pane e calcio da una vita: faccia una previsione. Ci lasci con un pronostico: chi vede favorita?

“Più che una favorita, pronostico un campionato ancora più duro ed equilibrato di quello scorso, che è stato particolarissimo, incerto fino alla fine. Faccio tre nomi: Povegliano, Grezzana e Valgatara. Vedremo poi cosa dirà il campo”.