Bragantini-Valeggio, le ragioni dell’addio. Il tecnico: “Un accordo consensuale. Non c’erano le condizioni per proseguire”

Bragantini-Valeggio, le ragioni dell’addio. Il tecnico: “Un accordo consensuale. Non c’erano le condizioni per proseguire”

by 20 Febbraio 2017

Le ragioni dell’addio. Simone Bragantini le spiega a mente fredda, con toni pacati e parole a modo. Nessuno strappo: la scelta delle dimissioni, per quanto personale, non ha provocato rotture nei rapporti, anche umani, tra Bragantini e la dirigenza del Valeggio, società in cui anni fa allenò, con buon profitto, il settore giovanile.

Comprensibile il dispiacere del tecnico che, rientrato in Italia dopo l’esperienza in Inghilterra, aveva accettato l’incarico di subentrare al Campagnari nell’ottica di centrare una salvezza al tempo non ancora così lontana.

“Ci siamo salutati con una stretta di mano coi dirigenti, i rapporti rimangono buoni. Purtroppo alla base della mia decisione non ci sono solo i risultati. Sono chiaro anche con me stesso: sotto la mia guida si è combinato pochino in fatto di punti. Eppure gli spiragli c’erano, le buone prestazioni ci sono state. Il problema principale sta nella struttura di una rosa che ha la coperta un po’ piccola e ha pagato oltre misura una serie infinita di infortuni. Per me programmare una seduta era diventato impossibile. Dispiace moltissimo, soprattutto per l’impegno dei ragazzi. Auguro a chi mi succederà di migliorare il migliorabile e ai ragazzi di lottare come sanno finchè la matematica non darà i suoi responsi. In fondo, la palla è tonda per tutti.”