Atletico Vigasio sfata il tabù: in rete dopo 865′ di lunga attesa. E la difesa è la migliore del torneo

Atletico Vigasio sfata il tabù: in rete dopo 865′ di lunga attesa. E la difesa è la migliore del torneo

by 10 Gennaio 2011

 Prova e riprova. Senza pensarci troppo. Perchè altrimenti tutto diventa più difficile. Le porte si restringono, la palla si fa pesante. Un macigno, che si deposita sui piedi e pesa sulla coscienza. La storia è quella del gol. Benedetto-maledetto. Che non voleva proprio arrivare. Ma l’incantesimo è svanito dopo quasi 900’ di attesa. Per l’esattezza sono 865 i minuti passati dall’Atletico Vigasio a rincorrere un gol che non arrivava mai. La storia cominciava a pesare. E la squadra allenata da Lorenzo Recchia (campionato di Prima, girone A), è riuscita finalmente a ritrovare pace nella gara giocata domenica contro il Lavagno Mezzane. Non è arrivata la vittoria, anzi. L’Atletico, che vanta tra l’altro la miglior difesa del torneo, ha subito tre reti in un colpo solo, ed è inciampato proprio quando si è rimesso a segnare. L’ultima rete era stata realizzata da Antonello Mendicino, difensore dai trascorsi importanti, il 17 ottobre scorso. Poi la lunga, lunghissima astinenza.

Recchia, arrivato alla guida della squadra a campionato in corsa, spiega in maniera molto chiara i motivi di questo paradosso calcistico. Difesa blindata e attacco asfittico. Come mai? “La difesa dell’Atletico presenta in campo giocatori che potrebbero tranquillamente disimpegnarsi in Eccellenza o addirittura in serie D. Il ‘pacchetto’ formato da ragazzi di grande qualità come Donadoni, Santamaria, Mendicino, Testi, Giacopuzzi e Tieni ha sempre fornito ottime prestazioni. Peccato che contro il Lavagno il reparto arretrato si sia lasciato andare ad alcune leggerezze che ci sono costate care. Per buona mezz’ora, tra l’altro, abbiamo giocato in nove per una doppia espulsione. Il problema dell’attacco? La squadra al mio arrivo è stata rinnovata profondamente. Ancora oggi sono in atteso del recupero di giocatori che devono ritrovare la piena forma. Spesso ho riadattato al ruolo di punte, centrocampisti e ali. Non è mai facile reinventarsi. Il gol, però, è tornato. E serviva proprio sbloccarsi, perché l’attesa si era fatta davvero lunga. Quando torneremo al completo, credo che potremo dire la nostra contro chiunque”.