Ares-Quaderni può riaprire il campionato. Paiusco inquadra lo scontro al vertice: “Bello giocare partite così. Proviamo a vincerla”

Ares-Quaderni può riaprire il campionato. Paiusco inquadra lo scontro al vertice: “Bello giocare partite così. Proviamo a vincerla”

by 19 Marzo 2015

Il cuore oltre l’ostacolo. L’Ares sogna il colpaccio davanti al pubblico amico. Domenica in Borgo Santa Croce si gioca il big match di giornata: arriva il Quaderni capolista, staccato di sei punti. Una vittoria locale potrebbe rimettere in discussione i giochi per il primato. Il tecnico Pigato, che in estate sognava un’Ares rediviva dopo gli affanni della scorsa stagione, dipingeva nella metafora del guerriero innamorato della palla l’ideale spirituale e un po’ poetico con il quale s’apprestava a vivere l’annata sportiva. A conti fatti, potrebbe già dire d’esser riuscito a trasmettere tutto ciò che voleva.

Il messaggio è passato. L’Ares è squadra quadrata, giovane, veloce, brava nel palleggio, dalle idee chiare. Un complesso interessante, che piace praticamente a tutti. Pigato, però, di certo non s’accontenterà dei complimenti. Lui, come i suoi ragazzi. Francesco Paiusco, talentino di casa, interpreta così il momento dei suoi.

“E’ bello giocare partite così in casa in un momento cruciale della stagione – racconta – abbiamo fatto tesoro delle difficoltà patite lo scorso anno e siamo riusciti a sorprendere anche noi stessi. Però vi assicuro che non siamo lì per caso. Qui all’Ares si lavora sodo, c’è un bel clima e affrontiamo la capolista nel migliore dei modi. Poi sarà il campo a dire la sua”.

L’attesa corrobora l’animo degli aretini. Lo spirito è quello delle occasioni in cui c’è tutto da guadagnare. Paiusco ci crede, non lesinando, però, un plauso al Quaderni capolista.

“Sono in testa da dicembre – conclude – non è un caso. Meritano il primo posto e, a mio avviso, indipendentemente dal risultato di domenica, sono e resteranno la favorita per la vittoria finale. Detto questo, noi ci proveremo. Non costa nulla: personalmente, non vedo l’ora di scendere in campo”.