Ambrosiana, da applausi i giovanissimi regionali di Mauro Perina. Il tecnico: “Annata più che soddisfacente”

Ambrosiana, da applausi i giovanissimi regionali di Mauro Perina. Il tecnico: “Annata più che soddisfacente”

by 19 Febbraio 2014

Una stagione oltre le più rosee aspettative. Si stropiccia gli occhi, Mauro Perina, tecnico dei giovanissimi regionali dell’Ambrosiana. La sua formazione non ha subito lo scotto, pur fisiologico, del salto dal campionato provinciale a quello regionale. L’adattamento è arrivato subito, nei ritmi, nella tecnica, nella corsa. La classifica è incoraggiante: secondo posto in classifica, a soli quattro punti dal duo di testa tutto vicentino, formato da Marano e Petra Malo. E domenica, a Sant’Ambrogio, arriva proprio la capolista Marano: un incontro tutto da seguire.

Mister Perina, la sua Ambrosiana vola. Il vostro campionato è di assoluto spessore. Tracci una valutazione complessiva dell’annata.

“La prima parte di stagione non può che essere valutata in maniera molto positiva e al di sopra di ogni aspettativa iniziale.
Sicuramente arriverà ora il difficile avendo una rosa di giocatori non molto ampia e di conseguenza, per provare a rimanere nei quartieri alti della classifica, dovremo cercare di dare tutti insieme ancora qualcosa in più”.

Quali sono le migliori squadre incontrate?

“Direi che la classifica rispecchia abbastanza il valore delle squadre. La migliore, senza ombra di dubbio, è il Marano che non a caso si trova in testa alla classifica e che domenica verrà a farci visita. Alle loro spalle metterei Malo e Camposanmartino insieme a noi ed appena a seguire Arzignanochiampo e San Martino Speme che si è ripresa alla grande in questo inizio di seconda parte della stagione”.

Cosa la soddisfa di più della sua squadra?

“Sicuramente come prima cosa l’amalgama che si è venuta a creare in poco tempo visto che si tratta di una squadra assemblata quest’anno e il cui unico obiettivo era salvare la categoria. Il fatto che ci fossero gruppi di ragazzi che arrivavano da società diverse era sicuramente la più grossa incognita all’inizio della stagione. In aggiunta l’impegno profuso fino ad ora ha sicuramente contribuito ad ottenere i buoni risultati del girone d’andata. E molto importante, credo, sia anche il gruppo di lavoro che si è venuto a creare e che, oltre ai ragazzi, comprende il responsabile del settore giovanile Daniele Fasoli e i miei 2 collaboratori Daniele Morandini e Giancarlo Brugnoli”.

Come giudica il livello del girone?

“Direi un buon livello anche se non eccelso dovuto, secondo me, al fatto che da quest’anno sono stati istituiti anche i giovanissimi regionali elite”.

E’ ancora possibile rendere il calcio uno strumento educativo per i più giovani?

“Io credo proprio di sì ed è il primo obiettivo che ogni anno mi prefiggo. Ritengo che il rispetto sia alla base di tutto, non solo nel calcio ma nella vita di tutti i giorni. Purtroppo però mi accorgo che probabilmente non è così per tutti e quando l’unica componente fondamentale del calcio diventa il risultato allora è difficile sperare che questo sport mantenga quella funzione educativa che io intendo come fondamentale”.

Cosa significa per lei allenare in un settore giovanile?

“Cercare di trasmettere prima di tutto la passione vera che mi contraddistingueva quando ero piccolo dove esisteva solo il calcio e non avevo cellulare, playstation, ipad o quant’altro. Poi cercare di insegnare qualcosa a livello calcistico per poi poter apprezzare durante la stagione i miglioramenti dei ragazzi”.

L’Ambrosiana è uno dei vivai più floridi dell’intera Verona. Lei che lo vive da dentro, saprebbe dire perchè?

“Credo che per avere un buon settore giovanile serva per prima cosa credere nel settore giovanile e da qualche anno l’Ambrosiana, grazie anche al suo presidente, sta lavorando in questo senso. Sembra banale ma investire nei giovani significa un lavoro in termini di impegno tecnico ed economico i cui frutti si vedono nel medio/lungo periodo. E purtroppo non tutti hanno la pazienza di aspettare. Potrei ora sembrare banale ma avere, ad esempio, il materiale per poter allenare i ragazzi lo ritengo fondamentale ed invece, per recente esperienza personale, non sempre è così”.

Concludiamo, qual è il vostro obiettivo stagionale e l’obiettivo a lungo termine di questo gruppo di ragazzi?

“A questo punto della stagione direi che il nostro obiettivo primario è quello di concludere il campionato nel miglior modo possibile cercando di arrivare tra le prime quattro. L’obiettivo a lungo termine invece potrebbe essere far crescere il gruppo per poter ambire ad un campionato allievi regionali da protagonisti nell’eventualità che quest’anno gli allievi provinciali riescano a riconquistare la categoria regionale. Diversamente potrebbe diventare l’obiettivo di questa squadra riconquistare la categoria allievi regionali che all’Ambrosiana è l’unica a mancare ed è un obiettivo dichiarato visto che si tratta della società più blasonata ed importante della Valpolicella. Il mio personale invece rimane sempre quello di percorrere con i miei ragazzi un breve tratto della loro vita e della loro carriera calcistica lasciando un bagaglio tecnico ed umano che possa essere utile per i traguardi che ognuno di loro si prefiggerà nella vita”.