A tu per tu con Luca Marchesan. La Croz prenota la parte sinistra della classifica

A tu per tu con Luca Marchesan. La Croz prenota la parte sinistra della classifica

by 2 Luglio 2015

A tu per tu con Luca Marchesan. Un tavolo, l’almanacco davanti, la voglia di riposare che un po’ fa a cazzotti con il desiderio di riattaccare la spina. Sul piatto ci sono le traiettorie di un anno di calcio da scoprire, da intuire, da prevedere. Marchesan non vuole le vesti del veggente, ma l’amore per la Croz lo porta a smascherare le nuove prospettive, i nuovi equilibri della realtà crozzina. La prossima, sarà stagione da viver da protagonisti. La chiacchierata è piacevole, scorre veloce, ha il sapore intenso dell’attesa di un anno che può preannunciarsi da grandi numeri.

E’ un’estate rovente, per il direttore sportivo della Croz Zai. Sul mercato ha svolto un lavoro alacre. Il risultato, a scorrere il palmarès di certi acquisti, è di tutto rispetto. Di sbottonarsi, però, non se ne parla. Marchesan è fedele al suo diktat. Guai a fare proclami. La Croz li meriterebbe, con un mercato così. Marchesan però chiude ad ogni volo pindarico. O meglio: in cuor suo i sogni ci sono. Ma è ancora troppo presto per farsi cullare dal loro vento.

“Sono sincero: dal mercato usciamo rinforzati – spiega – sono consapevole del valore della rosa e non mi nascondo, proveremo a far bene. Di obiettivi però non voglio parlare, sono fatto così”.

La concorrenza, su ai piani alti, non manca certo.

“Sulla carta il Pastrengo ha costruito uno squadrone – prosegue – ma anche il San Giovanni ed il Concordia si sono mossi bene. Poi c’è l’Audace: è arrivata in finale play-off e quest’anno avrà a disposizione la truppa di giovani che Biroli ha allenato. Ci sono anche loro, così come il Povegliano, sempre un avversario ostico. Sarà un bel girone, tosto come pochi”.

Un mercato oculato, quello messo a punto da Marchesan. Condiviso appieno con il tecnico Meneghetti, come impone un rapporto stretto che li unisce da una vita.

“Lo scorso anno abbiamo notato qualche carenza – conclude – siamo andati a colmarla. Lo zoccolo duro del Croz rimane, i nuovi portano qualità ed esperienza. Se non dovremo fare i conti con la mole d’infortuni capitata lo scorso anno abbiamo un bel complesso. Evitiamo di parlare a sproposito ma la voglia di iniziare è tantissima. Io stesso ho voglia di rivivere la routine. C’è entusiasmo, spero ci sia per tutta la stagione. Vedrete, la Croz sarà un osso duro per tutti”.